12 dicembre 2020

Rassegna delle forze calcistiche alla vigilia dei campionati nazionali

articolo pubblicato su La Stampa del 16 settembre 1932 a pagina 4 a firma "N. M."

Il testo è stato riportato integralmente, senza alterazioni; eventuali errori di battitura sono pertanto da attribuire all'autore originale dell'articolo.

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Rassegna delle forze calcistiche alla vigilia dei campionati nazionali

Nei ranghi dei «cadetti» 

La preparazione delle squadre di Serie B ha ormai chiuso il suo ritmo. Le diciotto unità si accingono ad entrare ufficialmente in campo e ad iniziare quella lunga battaglia che è il Campionato. Nonostante le discussioni e le proposte sorte alla fine della stagione scorsa, la formula del torneo rimarrà ancora quella del Girone unico, che, se pure serba alle società un onere gravissimo, assicura, però, alla distanza, una selezione rigorosa delle forze e valorizza pertanto le unità qualitativamente migliori. Il fatto stesso che si è ritenuto conveniente mantenere intatti i criterii organizzativi degli anni scorsi, sta a dimostrare che la maggioranza delle squadre concorrenti preferisce pur sempre la fisionomia attuale del torneo e trova, in questa identità di formula, l'unica ragione di affinità del proprio campionato con quello della massima Divisione. Smembrare, come si era proposto, il Campionato in diversi gironi, vorrebbe dire senza dubbio eliminare gran parte dei mali che gravano ora sulle società: mali, è risaputo, essenzialmente di... cassetta; ma vi è da pensare che, se questa proposta fosse avanzata, alle diciotto unità del torneo le adesioni non fioccherebbero con l'entusiasmo che molti credono.

Chi scende e chi sale

Immutata la formula, avremo dunque in lotta anche quest'anno diciotto squadre rappresentanti un po' tutte le regioni della penisola, dal Piemonte alla Sicilia e alla Sardegna. Le compagini di nuova coscrizione sono cinque: due, Brescia e Modena, scese dalla Serie A, e tre salite dalla prima Divisione: Sampierdarenese, Messina e Grion di Pola. Le altre sedici appartengono al contingente dell'anno scorso e sono ormai tutte vecchie conoscenze: Atalanta, Cremonese, Comense, Cagliari, Verona, Pistoiese, Livorno, Monfalconese, Vigevanesi, Spezia, Novara, Legnano, Serenissima. Stabilire a priori quali di queste diciotto unità sono destinate alla promozione o alla retrocessione è un fatto che urta contro l'esperienza degli anni scorsi, nei quali abbiamo visto cadere in modo inatteso candidature ritenute granitiche alla vigilia e sorgere per compenso rivelazioni clamorose. Novità, tuttavia, i ranghi delle «diciotto» ne presentano a dovizia. Si può dire, anzi, che il gioco fra la domanda e l'offerta dei giocatori sia stato più animato in questo campionato che non in quello di Serie A. Quattro società, Livorno, Sampierdarenese, Brescia e Modena, più d'ogni altra, si sono radicalmente trasformate e si presentano con tutte le attrattive della novità. Le prime due hanno ingaggiato elementi di valore, mentre le altre due, retrocesse dalla massima Serie, hanno liquidato i migliori giocatori per sostituirli con dei giovani ricchi, se non altro, di entusiasmo. Il Livorno, cedute alcune riserve, ha messo assieme una rosa di acquisti che farebbe gola a qualsiasi società di Serie A: Volante, Bonivento, Aigotti, Dossena, Paolini e l'allenatore Lelovich figurano infatti nella lista, e quando si pensi che Lelovich, per fare un esempio, è stato sino a ieri il trainer ammirato del Bologna, non è difficile convincersi della serietà che anima i dirigenti labronici. L'innesto di Volante, oltre a risolvere il problema tecnico della squadra, costituisce il primo esempio... di coscrizione italo-americana della Serie B ed è senza dubbio una delle sorprese più gradite del Campionato. Aigotti comanderà verosimilmente l'attacco, il quale sarà integrato dal combattivo Bonivento. 

Trasformazioni radicali

Anche la Sampierdarenese ha seguito un po' le orme del Livorno. Salita dalla Prima Divisione, l'unità ligure ha abbracciato un programma di larghe vedute. Forse essa si accinge a realizzare quella che fu l'aspirazione inconfessata del Palermo: passare cioè nel giro di due stagioni dalla Prima Divisione alla Serie A; e non si può dire che i numeri le difettino per portare l'impresa a buon fine. Essa intanto ha trasformato di sana pianta la propria formazione collezionando i proprii elementi un po' in Serie A e un po' in Serie B. Barbieri, Galli, Azimonti, Lancioni, Bossi, Rebolino rappresentano il contingente qualitativamente migliore degli acquisti sampierdarenesi.

Brescia e Modena hanno smobilitato. Il Brescia ha ceduto Maffioli, Ranelli, Pasolini e tutta una schiera di giovani che Schoffer ha portato con sé a Siena. In compenso rientrano nella compagine delle «rondinelle» Bianchi, centro-attacco, Bonometti, terzino, mentre Mestroni, un giovane attaccante, e Patuzzi, contribuiranno a consolidare il gioco della linea d'offesa. L'unità lombarda conserva intatta la sua ferrea mediana, che è un po' la depositaria dello spirito combattivo della squadra: l'esperienza e il gioco stilisticamente pregevole di Scaltriti, Frisoni e Morselli basteranno senza dubbio ad animare i compagni di nuova coscrizione. 

Il Modena, ha ceduto Dugoni, Scaramelli, Policaro, Aimi, Todeschini e molti altri elementi e ha acquistato Piziolo II, Baldinotti e Archesso. La partenza del fulvo capitano è il colpo più serio per la squadra «gialla», in quanto Dugoni era per il Modena ciò che era ad esempio Caligaris per il Casale; ma non bisogna dramatizzare la situazione dei «canarini» poiché rimane l'impressione che la squadra, anche così trasformata, sia pur sempre all'altezza della propria situazione e del proprio gioco.

Compre e vendite

Altre squadre hanno tentato, sia pur con intenzioni più modeste, di animare il mercato di compra-vendita. I Vigevanesi, il Messina, la Serenissima, la  Comense e il Legnano appartengono a questo lotto di rincalzo. I Vigevanesi hanno venduto tutti i migliori elementi della scorsa stagione: Sala, Buscaglia, Aigotti, Azzimonti, Decarli, Balossino, ecc. e hanno acquistato per compenso un terzetto di giocatori valorosi, Carmignato, Fibbi e Gianelli. La Comense, che ha ingaggiato Baloncleri in qualità di allenatore, ha fatto man bassa nel vivaio «granata» del Torino, prelevandone Lorini, Nicolis e Franzoni: ha scritturato diversi altri giovani e Carrera, l'attaccante della Serenissima, cedendo però molti titolari della prima squadra, fra i quali, Biffi, Romano e Paride. La Serenissima ha venduto Carrera e ha acquistato Rossi, Gravisi, Cunico e un giovane centro-sostegno, Baccaglini, del quale si dice un mondo di bene. Il Legnano ha ingaggiato un terzetto di allievi dell'Ambrosiana, Rizzi, Negri, Canepa, coprendo così la partenza di Gruden, Alliatis, Gerola, ecc. Il Messina ha ceduto Cevenini III, il popolare «Zizì», e ha acquistato Calzolari, centro sostegno, Sternisa, centro attacco, Marchioro, terzino, Sassetti e Lumia, attaccanti.

Nelle altre squadre, invece, le novità sono poche: si tratta più che altro di cessioni per mantenere in equilibrio il bilancio finanziario, sempre restìo a raggiungere il pareggio fra entrate e uscite. Lo Spezia ha ceduto Santillo e Busdon, ma finora non ha fatto acquisti degni dì nota. Altrettanto dicasi del Cagliari, dal quale sono usciti Ostromann, Ossoinach e Bedini; della Pistoiese, che ha venduto Turchi e Gambino; dell'Atalanta che ha passato in « lista » Ceresoli e Bonometti spezzando cosi la sua ferrea difesa. La Monfalconese ha ceduto i soli Archesso e Blason della prima squadra ed è intenzionato di valorizzare vieppiù il proprio vivaio. La Cremonese vende Dalle Vedove, Sbalzarini e Ravani e pesca come al solito... nelle acque del Mantova; il Verona cede Busini, Patuzzi e Corsi; il Grion Pola non ha ancora svelato le proprie intenzioni e il Novara, infine, che ha ceduti Gamba, Galli, Roggia e Perucco, sta organizzando in questi giorni una squadra in gran parte nuova. 

N. M.

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