19 novembre 2021

Io c'ero: Andrea Valcarenghi, dimenticato dalla storia

Io c'ero: Andrea Valcarenghi, dimenticato dalla storia

di:
Andrea Ridolfi Testori

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Andrea Valcarenghi
Lo scopo delle ricerche calcistiche è quello di scoprire la verità. Ciò che muove gli appassionati di questa materia – che alla maggior parte delle persone spesso sembrano invero bizzarri – è il desiderio di stabilire la realtà dei fatti e onorare chi scendeva in campo rappresentando i colori della propria squadra, esprimendo per lo sport una passione che specialmente negli anni pioneristici del calcio era la ragione unica per cui ci si dedicava alla pratica del gioco del pallone. Per la maggioranza dei giocatori grandi erano le gioie morali, ma assai esigue le soddisfazioni economiche.

Ci sono casi in cui un'omissione o un errore di interpretazione possono cancellare o alterare interi avvenimenti (come l'autore di un gol, o un'espulsione); ma talora, svaniscono addirittura delle persone. Per esempio, se un giocatore scende in campo in una partita, ma le cronache dell'epoca lo citano con un nome storpiato – oppure non riportano proprio la formazione – ecco che la memoria di questo sportivo svanisce, rimane perduta nelle spire del tempo, e un'omissione che all'epoca pareva di poco conto, a decenni di distanza produce un effetto di completo oblio.

È questo purtroppo il caso di Andrea Valcarenghi, promettentissima ala destra nella quale erano riposte le più luminose speranze del calcio cremonese, cancellato dalle cronache e dalla memoria del calcio.  Varie pubblicazioni a tema calcistico uscite a decenni di distanza dai fatti ne hanno infatti confuso l'identità con quella di Dante Romanenghi, di Pontevico (BS), un altro membro della rosa della Cremonese nella stagione 1933-34; e tutte le presenze di Valcarenghi sono state incluse in quelle assegnate a Romanenghi, espungendo di fatto Valcarenghi dalla storia del calcio e togliendogli ciò che era suo di diritto. Con questo articolo intendo riparare al torto e narrare la storia di Andrea Valcarenghi, dolorosamente breve, poiché egli fu strappato alla vita a soli 19 anni a causa del tifo fulminante.

La rosa della
Cremonese 1933-34

Andrea Valcarenghi nasce il 3 agosto 1914 a Soresina, in provincia di Cremona, da Angelo Valcarenghi e Maria Salvadori. Si avvicina da ragazzo allo sport che infiamma gli animi dei giovani italiani, il calcio, e dimostra ben presto un chiaro talento. Viene quindi tesserato per la squadra locale, l'Unione Sportiva Soresinese, che all'epoca ha sede presso l'Albergo Roma in viale Umberto I a Soresina. In quegli anni la Soresinese milita in Seconda Divisione, il quarto livello del calcio italiano; alla fine del campionato 1931-32 la squadra rosso-blu vince il proprio girone, si qualifica alle finali, e ottiene la promozione insieme al Cantù. Nel successivo campionato 1932-33, in Prima Divisione (terzo livello, corrispondente all'attuale Serie C), Valcarenghi si mette in luce: in 17 presenze mette a segno 6 gol ed è evidente che possieda doti tali da poter aspirare a palcoscenici più prestigiosi. Arriva la chiamata della Cremonese, la società del capoluogo e una delle realtà di maggior rilievo nel calcio lombardo al di fuori di Milano; possiamo solo figurarci l'emozione di Andrea, che a soli 18 anni viene tanto stimato da venire incluso nelle file grigio-rosse, il sogno di tutti i giovani calciatori della provincia. Insieme a lui, dalla Soresina passano alla Cremonese anche Pierino Dalla Vedova (noto nel mondo del calcio come Dalle Vedove), attaccante molto noto con un passato anche nella Roma, e Guido Selva, terzino originario di Casalbuttano (CR).

Il debutto di Valcarenghi in Serie B
Nel suo libro "Il Campionato di calcio 1933-34", il giornalista sportivo Erberto Levi include Valcarenghi nell'elenco delle forze a disposizione della società cremonese, e include una fotografia di Valcarenghi, quella riportata all'inizio di questo articolo. L'allenatore József Bánás, tornato alla Cremonese dopo l'esperienza al Milan, si ritrova in mano una squadra che a elementi di comprovata esperienza (Dalla Vedova, Gianfardoni, Mosca, Ranelli, Sbalzarini, Stafetta) affianca una serie di giovani promettenti (oltre a Valcarenghi anche Dacquati, Ferrari, Olmi, Travagin e Trovati). Per il nostro Andrea l'occasione di esordire arriva il 1º ottobre 1933, Cremonese-Vicenza 1-1, alla 4ª giornata del campionato. Diviene subito l'ala destra titolare, e "Patana" (questo il suo soprannome), nel corso del campionato, conferma quanto di buono aveva fatto vedere a Soresina. Solo la vena realizzativa non si sblocca: alla 19ª finalmente si presenta una possibilità, un rigore concesso nella partita con l'Atalanta. A Valcarenghi viene affidata la responsabilità di batterlo, e il giovane assapora già la prospettiva del primo gol in Serie B: ma il portiere atalantino Gaetano Cesana, già protagonista positivo della partita, riesce a parare il suo tiro. Si spegne quindi il sogno della prima rete, ma Andrea è sicuro che l'appuntamento sia solo rimandato, che un'altra occasione di segnare giungerà presto, magari nella prossima stagione. Ma è un altro appuntamento, di ben più triste natura, quello che attende il giovane calciatore. 

Il necrologio di Valcarenghi
comparso sul Littoriale
La notizia giunge inattesa e tragica: per un attacco di tifo fulminante, Andrea Valcarenghi muore a Soresina, nella casa di via Genala 8, alle ore 20:30 del 7 luglio 1934. Il funerale si tiene lunedì 9 luglio a Soresina, alla presenza dei suoi compagni di squadra e dei dirigenti della Cremonese e della Soresinese. Cremona e Soresina piangono il loro figlio così tragicamente scomparso, raccogliendosi intorno alla famiglia annientata dal dolore. Un drammatico epilogo per una storia che sembrava destinata a divenire luminosissima. 15 partite Andrea Valcarenghi ha giocato in Serie B, nella stagione 1933-34: ma un errore di interpretazione fatto molti anni dopo ne aveva cancellato ogni memoria. Adesso la storia di Andrea non è più dimenticata, e ciò che gli era stato tolto gli è stato restituito.