18 dicembre 2020

Presenze e reti della Serie C 1952-53

Premessa:
Chi scrive si occupa ormai da anni di ricostruire la storia e le statistiche del campionato di Serie B. Il presente post riguardante il campionato di Serie C è per così dire "sperimentale" e non è detto che a esso ne seguano altri sullo stesso argomento.

Legenda:
* sono di seguito elencate in ordine alfabetico le squadre partecipanti al campionato di Serie C nella stagione 1952-53.
* I giocatori, divisi per ruolo e in ordine alfabetico, riportano cognome, nome, presenze e gol segnati (i valori di presenze e gol sono separati dal simbolo "/", e sono da leggersi pertanto "presenze/gol"). Per i portieri sono indicati i gol subiti, preceduti dal segno "−" (meno).
* al termine dell'elenco dei giocatori sono indicati seguenti valori: somma presenze, gol segnati dai giocatori appartenenti alla squadra, le autoreti a favore, i gol segnati in totale (gol dei giocatori + autoreti), i gol subiti in totale, eventuali gol segnati e subiti per decisione del giudice sportivo. 
* per le stagioni nelle quali non erano in vigore delle sostituzioni, la somma delle presenze deve equivalere al numero di giocatori in campo (11) moltiplicati per il numero delle partite disputate dalla squadra; pertanto, nel caso del campionato in oggetto, tale valore deve corrispondere a 374 (11 x 34).

Fonti:
La fonte di partenza per la redazione è l'Almanacco Illustrato del Calcio, anno 1953. Per alcune squadre sono stati utilizzate fonti dedicate quali il sito Museogrigio.it per l'Alessandria, il sito Mikyegenny per Arsenaltaranto e Lecce, 
il sito Empoli1920.com per l'Empoli, il sito Parma1913.com per il Parma, il sito Storiapiacenza1919 per il Piacenza, il sito Storiadellareggiana.it per la Reggiana, e i libri "1915-2015 la grande storia amaranto" per il Livorno e "Almanacco del calcio biancorosso" per il Mantova.
Eventuali discrepanze sono state verificate e integrate utilizzando il libro "Annogol 1952-53" pubblicato dalla Geo Edizioni e i tabellini pubblicati da "Il Corriere dello Sport".
Si ringrazia Fabrizio Schmid per le correzioni.

Per correzioni e segnalazioni potete scrivere via email all'indirizzo: a.ridolfitestori@gmail.com

PRESENZE E RETI DELLA SERIE C 1952-53

ALESSANDRIA: 
Portieri: BORRIERO Pietro 32/−30, BURASCHI Franco 2/−1; 
Difensori: BUSSETTI Luigi 34/0, GABBIANI Mario 21/0, MOTTO Umberto 1/0, REBECCHI Walter 1/0; 
Centrocampisti: BAGLIANI Giuseppe 26/0, BENZI Giuseppe 1/0, GENERANI Renzo 27/1, GUASCONI Luciano 3/0, MASPERI Luigi 33/1, PIETRUZZI Mario 5/1, TAGNIN Carlo 31/10, VITTO Luigi 26/0; 
Attaccanti: BEY Carlo 30/12, MARCHIORO Danilo 12/1, MAZZUCCO Ezio 21/7, SAVOINI Giulio 34/7, TESTA Luciano 32/12, TUBEROSA Franco 2/1.
Somma presenze: 374.
Gol segnati: 53.
Autoreti a favore: 1.
Totale gol segnati: 54.
Totale gol subiti: 31.

ARSENALTARANTO: 
Portieri: FRANCHIN Roberto 5/−11, ROSSETTI Giovanni 29/−23; 
Difensori: CANAVESI Angelo 27/4, CIVOLANI Franco 10/0, TAGLIAMENTO Mirco 24/0; 
Centrocampisti: BERNARDEL Mario 29/0, FABRELLO Giancarlo 27/0, FERRARI Alessandro 31/1, GAVAZZI Aldo 23/0, GOBATTO Mario 7/0, MANZELLA Giovanni 12/0; 
Attaccanti: BRETTI Luigi 29/3, CASTELLANO Vincenzo 24/4, FERRARA Franco 27/5, LULICH Alfredo 21/0, MUSCI Riccardo 2/0, SILVESTRI Luigi 15/3, TORTUL Mario 32/21.
Somma presenze: 374.
Gol segnati: 41.
Gol segnati a tavolino: 2.
Autoreti a favore: 1.
Totale gol segnati: 44.
Totale gol subiti: 34.

EMPOLI:
Portieri: BACHI Francesco 16/−17, FIORAVANTI Giorgio 18/−20; 
Difensori: MANDRAGORA Domenico 5/0, NICOLAZZINI Antonio 30/0, PESARESI Ivo 27/0, ROVINI Enrico 8/0; Centrocampisti: BIANCARDI Osvaldo 32/0, BIRSA Dario 5/0, GAMBI Adolfo 12/0, MALINVERNI Nino 28/3, PUCCETTI Stelio 28/0; 
Attaccanti: BERNARD Gerardo 28/7, BUDA Antonio 17/5, CONFORTI Marino 18/2, MAGRINI Vinicio 1/0, MALUTA Carlo 27/13, MANENTI Michele 22/4, ROSATI Umberto 20/1, TREVISANI Silvano 32/11.
Somma presenze: 374.
Gol segnati: 46.
Autoreti a favore: 3.
Totale gol segnati: 49.
Totale gol subiti: 37.

LECCE: 
Portieri: EBERLE Giuseppe 12/−21, ZANOTTI Emilio 22/−23; 
Difensori: MANCUSO Antonio 1/0, RIZZOLI Cesare 10/0, TERZOLO Ugo 29/0, VOLPONI Bruno 26/0; 
Centrocampisti: CARTENY Umberto 1/0, CAUZZO Lino 29/0, GRANI Elio 23/0, LIACI Giovanni 6/0, ROSI Franco 25/0, TAMBURRANO Oronzo 3/0, TOSI Domenico 16/1, TRABUCCO Giovanni 4/0;
Attaccanti: BALESTRA Igino 24/2, BISLENGHI Anselmo 32/17, CARDINALI Franco 23/6, CAFASSO Giuseppe 18/1, DE SANTIS Pietro 18/5, MAGNI Pietro 4/0, PREVOSTI Giovanni 6/0, RIMBALDO Livio 14, STABELLINI Goffredo 28/3.
Somma presenze: 374.
Autoreti a favore: 0.
Totale gol segnati: 35.
Totale gol subiti: 44.

LIVORNO: 
Portieri: ARGELASSI Giuliano 7/−11, CHELLINI Sergio 4/−2, GIUDICI Renato 23/−20; 
Difensori: SALVADOR Pietro 18/0, SIMONTI Alfredo 32/0, VARICELLI Francesco 7/0; 
Centrocampisti: ALIVERTI Ennio 23/0, BENINI Astolfo 10/0, BERTANI Luigi 22/0, CARDONI Ennio 31/0, IARDELLA Francesco 12/0, MORETTI Franco 19/0; 
Attaccanti: BERNARDIS Vito 19/6, CATALANO Michele 9/0, DAVID Mario 20/1, DE LAZZARI Bruno 8/0, GHEZZANI Bruno 15/3, PETERSEN Leif 19/4, RINALDI Giuseppe 27/9, TACCOLA Romano 11/2, TIEGHI Guido 18/2, TORTI Mario 20/1.
Somma presenze: 374.
Gol segnati: 28.
Autoreti a favore: 2.
Totale gol segnati: 30.
Totale gol subiti: 33.

MAGLIE-TOMA: 
Portieri: DANELUTTI Eldino 33/−33, DE PASCALIS Alfredo 1/0; 
Difensori: IACOVAZZO Carmine 34/0, MANDICH Alfio 27/1, TRESOLDI Battista 10/0; 
Centrocampisti: FRANCESCONI Gianfranco 7/0, GIORGINO Giuseppe 34/0, NESTI Mario 5/1, PAOLINELLI José 26/0, SEGHEDONI Giovanni 31/1, TOSETTO Walter 1/0; 
Attaccanti: BALDINOTTI Giorgio 8/1, BURATTI Angelo 10/0, CHECCHETTI Aldo 30/2, COLTURA Antonio 3/1, FONTANESI Carlo 29/10, GIUSTI Luciano 15/8, GOZZI Gianfranco 11/1, MARTIRE Salvatore 15/2, TARANTELLI Alfredo 24/1, VERGANI Mario 20/3.
Somma presenze: 374.
Autoreti a favore: 0.
Totale gol segnati: 32.
Totale gol subiti: 33.

MANTOVA: 
Portieri: BIONDANI Renzo 6/−8, GHIRARDI Mario 28/−37; 
Difensori: BOLINELLI Giorgio 4/0, CARAFFI Nello 31/0, GRIFFITH Spartaco 24/0; 
Centrocampisti: GALETTI Marco 2/0, PEZZINI Eraldo 20/0, SGUAITZER Mario 31/2, TORELLI Arnaldo 1/0, ZAMPERLIN Giacinto 8/2, ZAMPICCININI Michele 28/1; 
Attaccanti: GORLANI Luigi 7/2, MARMIROLI Giuseppe 19/5, MASSAGRANDE (II) Giovanni 27/3, MOSCA Savino 33/7, TOSOLINI Mario 26/3, TURRINI Luigi 32/6, VERDERI Sergio 17/1, VISMARA Antonio 30/2.
Somma presenze: 374.
Gol segnati: 34.
Autoreti a favore: 2.
Totale gol segnati: 36.
Totale gol subiti: 45.

MOLFETTA: 
Portieri: DAL POZZO Ermes 17/−23, PELIZZA Mario 17/−22; 
Difensori: ANNESE Onofrio 26/0, GIAMMARCO Paolo 15/0, PARMEGGIANI Antonio 33/0;
Centrocampisti: DARDO Giuseppe 30/0, LUSSU Sergio 2/0, MONTRONE Vito 33/3,  TRABUCCO Pasquale 33/0; 
Attaccanti: BARBIERI Carlo 18/4, BONACCHI Antonio 18/1, GIOIA Antonio 17/0, GRATTAROLA Giuseppe 2/0, MARCONI Giorgio 22/7, MILLI Alberto 24/9, MINERVINI Michele 26/7, VALENTE Umberto 10/0, VALLA Sergio 13/2, VISCONTI Giorgio 18/1.
Somma presenze: 374.
Gol segnati: 33.
Autoreti a favore: 1.
Totale gol segnati: 34.
Totale gol subiti: 45.

PARMA: 
Portieri: CANINI Emilio 14/−12, MENOZZI Gino 20/−19; 
Difensori: COCCONI Ivo 34/0, GRIFFITH Giovanni 1/0, GROLLI Galliano 1/0, TAUCAR Raimondo 32/0; 
Centrocampisti: ALLODI Italo 10/0, BERTOLINI Dario 25/0, GRISENTI Giammartino 2/0, MOLINARI Gianni 20/0,  RAIMONDI Franco 34/0; 
Attaccanti: ALFIER Bruno 23/2, BRONZONI William 31/5, FABBRI Edmondo 26/10, GUIDAZZI Virginio 23/2, KOROSTELEV Julius 28/15, MOLINA Giuseppe 18/1, MONARDI Aldo 2/2, SANGIORGI Sergio 5/0, VYCPALEK Cestmir 25/9.
Somma presenze: 374.
Gol segnati: 46.
Autoreti a favore: 1.
Somma gol segnati: 47.
Somma gol subiti: 31.

PAVIA: 
Portieri: BAGGINI Carlo 15/−12, GAMBAZZA Mario 2/−2, RIVOLO Giampiero 17/−15; 
Difensori: BURINI Mario 11/0, CERRI Felice 32/0, SPERTINI Giovanni 22/0; 
Centrocampisti: BRAGA Fausto 34/4, COLLA Angelo 33/0, DUZIONI Francesco 14/2, MARIANI Felice 34/5; 
Attaccanti: CAVAGNERO Giuseppe 18/3, CIPOLLA Manlio 12/6, DE PRATI Mario 31/17, FIORIO Roberto 18/1, GOTTARDO Renzo 3/0, LAVARINO Giovanni 22/4, PIROVANO Enrico 24/3, RACMAN Silvano 2/1, REGALIA Enrico 2/0, ROSA Franco 28/7. 
Somma presenze: 374.
Gol segnati: 53.
Autoreti a favore: 2.
Totale gol segnati: 55.
Totale gol subiti: 29.

PIACENZA: 
Portieri: MANZINI Tiberio 20/−24, MENTA Learco 14/−20; 
Difensori: CELIO Gastone 32/0, MARZOLI Luigi 5/0, RAVANI Dante 25/0, SPAGGIARI Livio 2/0;
Centrocampisti: BALLARIN Sergio 23/0, CUCCHETTI Pompeo 1/0, MEREGALLI Francesco 14/0, MUSSINELLI Elio 21/0, SUCCI Primo 6/0, ZANIER Giovanni 22/1.
Attaccanti: AIELLO Antonio 6/0, ARCARI (IV) Bruno 6/0, BERNINI (I) Giuseppe 2/0, BERNINI (II) Stefano 1/0, BONISTALLI Amedeo 18/6, MARI Silvano 29/10, OLDANI Alberto 21/4, PERSONENI Marcello 14/4, RAMPINI Sergio 1/0, ROMANI Serafino 31/3, SERATONI Dario 29/16, TREVISAN Guglielmo 31/5.
Somma presenze: 374.
Autoreti a favore: 0.
Totale gol segnati: 49.
Totale gol subiti: 44.

PISA: 
Portieri: BRESSAN Efrem 10/−11, GRANDI Mario 24/−34; 
Difensori: BERRETTA Amosello 33/1, NICOLINI Luciano 34/0, PAMPANA Giorgio 1/0; 
Centrocampisti: GORINI Severino 28/0, FILIPPELLI Luciano 2/0, MEINI Angelo 26/0, ROMANELLI Piero 31/0, SABBATINI Vinicio 26/3, VIRGILI Giancarlo 2/0; 
Attaccanti: BAIOCCHI Giuseppe 28/1, BASSETTI Franco 32/9, CANONICO Elio 33/8, CAPPARELLI Dario 8/1, GIANNOTTI Elio 2/1, LENCI Mario 31/8, LONI Enzo 5/0, PRENNA Adelmo 18/4.
Somma presenze: 374.
Gol segnati: 36.
Autoreti a favore: 2.
Totale gol segnati: 38.
Totale gol subiti: 45.

REGGIANA: 
Portieri: AGHINOLFI Cesare 2/−6, CAMILLONI Mario 8/−6, DANTI Corrado 21/−20, MANFREDINI Paolo 3/−5; 
Difensori: DALMONTE Antonio 21/0, SACCANI Luigi 3/0, SGARBI Renzo 32/0, VINCENZI Guido 31/0. 
Centrocampisti: ANGELINI Luigi 32/0, BRAGLIA Adelmo 2/0, LOVAGNINI Ermelindo 32/0, MALVISI Umberto 2/0, PANCIROLI Athos 29/6; 
Attaccanti: BONACINI Bruno 4/1, BONINI Danilo 14/6, CAPPI Gianni 6/2, CASTELLARI Tonino 8/0, CHECCHI Giuliano 8/3, FLAMINI Enrique 3/0, LIPIZER Alceo 16/4, PALMA Giovanni 12/1, PELLONI Bruno 22/4, SANDUKCIC Ivan 25/5, SMERSY Silvio 10/6, ZUCCHINI Guido 28/7.
Somma presenze: 374.
Gol segnati: 45.
Autoreti a favore: 1.
Totale gol segnati: 46.
Totale gol subiti: 37.

SAMBENEDETTESE: 
Portieri: PERSICO Piero 34/−45 (secondo portiere, non utilizzato: CAPRALINI Serafino); 
Difensori: ASTRACELI Alberto 25/1, BRIGNONE Tommaso 10/2, TOZZI Carlo 10/0; 
Centrocampisti: CACCHIÒ Luciano 31/0, FLAMMINI Marcello 8/1, LEPRE Leonello 19/0, MORSAN Aldo 31/1, PALESTINI (IV) Luigi 29/0; 
Attaccanti: BACIOCCHI Ezio 8/0, BORTOLETTO Piero 28/3, FERRETTI Etro 24/6, FINOTTO Dino 14/2, JACOBITTI Ernesto 9/3, OLIVIERI Rinaldo 15/2, OTTINO Valeriano 15/0, RAIMONDI Mario 1/0, TRAINI (I) Luigi 33/8, TRAINI (II) Filippo 24/6, TRAVERSO Ilio 6/1.
Somma presenze: 374.
Autoreti a favore: 0.
Totale gol segnati: 36.
Totale gol subiti: 45.

SANREMESE: 
Portieri: DALLA FONTANA Emanuele 10/−13, VON MAYER Alessandro 24/−27; 
Difensori: LITTARELLI Gino 26/0, MONZA Attilio 26/0, RISPOLI Silvio 28/0; 
Centrocampisti: ALBERTELLI Lanfranco 34/4, CORDONE Marcello 1/0, MOZZETTA Armando 15/0, RIVA Aldo 2/1, PATTAROZZI Mario 33/1;
Attaccanti: BERTONI Ettore 31/20, CELANI Tito 4/0, CODEVILLA Mario 21/6, GIRAUDO Franco 19/8, MADINI Giuseppe 1/0, MANTERO Umberto 27/6, RAO Orlando 34/7, TREVISAN Pietro 27/0, VANELLI Antonio 2/1, VENTIMIGLIA Mario 9/0.
Somma presenze: 374.
Autoreti a favore: 0.
Totale gol segnati: 54.
Totale gol subiti: 40.

STABIA: 
Portieri: MAZZETTI Francesco 24/−43, RAGNETTI Virgilio 10/−15; 
Difensori: CASUZZI Fernando 31/5, ROLLINO Sergio 9/0, TIRITICCO Renato 32/0; 
Centrocampisti: FRANCESE Antonio 28/1, GATTI Gianfranco 29/4, GISCI Benedetto 19/0, ESPOSITO Catello 1/0, RICONDA Luciano 4/0, VULTAGGIO Luigi 16/0; 
Attaccanti: BEGHI Roberto 32/7, BISOGNO Michele 21/3, CASTALDI (II) Fulvio 25/7, CERESETO Gino 28/3, CUTOLO Costantino 1/0, GANELLI Luigi 18/4, IMPARATO Salvatore 2/0, NARDI Bruno 16/0, TANELLI Franco 28/0.
Somma presenze: 374.
Autoreti a favore: 0.
Totale gol segnati: 34.
Totale gol subiti: 58.

VENEZIA: 
Portieri: FACCI Corino 2/−5, ROMANO Giovanni 32/−38; 
Difensori: BACCHINI Pietro 34/0, CASTIGNANI Pietro 30/5, MASCELLANI Luciano 33/0; 
Centrocampisti: BARES Luigi 27/0, D'ALESSANDRO Prospero 3/0, DE ANGELIS Benedetto 25/0, GHEZZO Silvano 1/0, GOZZI Dino 13/0; 
Attaccanti: AMPOLLINI Valerio 14/3, BIZZARRI Claudio 10/2, BONAFIN Giulio 15/4, CAPELLI Mario 8/2, COLOSIO Giovanni 27/6, MASETTO Giulio 17/0, NORDIO Gastone 28/4, SCANSELLI Luigi 3/0, STIVANELLO Giorgio 11/2, TOSCANI Corrado 18/1, VALENTINUZZI Giorgio 23/1.
Somma presenze: 374.
Autoreti a favore: 0.
Totale gol segnati: 30.
Totale gol subiti: 43.

VIGEVANO: 
Portieri: CAMPIOLI Guido 7/−17, GALLESI Giancarlo 27/−48; 
Difensori: CORNEO Natale 27/0, MASSAZZA Michele 32/0, STUCCHI Giosuè 18/0; 
Centrocampisti: ALLONI Ermanno 24/1, BARSANTI Sergio 23/3, BIGOT Luigi 2/0, BONCI Iro 8/0, FLAPP Sergio 9/0, GRION Antonio 19/0, LUCCHI Renato 18/0, TRENTIN Angelo 22/0; 
Attaccanti: BALDI Giancarlo 2/0, CAMPAGNOLI Cesare 18/8, CUDA Carmelo 3/0, DEL NEGRO Bruno 11/0, GASLINI Sergio 28/7, MIGLIARDI Luigi 2/0, PERIN Sergio 27/3, ROSSI Adriano 29/11, ZAMBAITI Luigi 18/4.
Somma presenze: 374.
Gol segnati: 37.
Autoreti a favore: 1.
Totale gol segnati: 38.
Gol subiti a tavolino: 2.
Totale gol subiti: 67.

17 dicembre 2020

La riforma del Torneo di serie B

articolo originariamente pubblicato, non firmato, sul Corriere del Tirreno del 10 luglio 1933 a pagina 4. L'articolo presenta la riforma che verrà messa in vigore a partire dalla stagione sportiva 1933-34 riguardante la Prima Divisione e la Serie B.

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La riforma del Torneo di serie B

Nella prossima stagione il Campionato verrà disputato su due gironi di tredici squadre ciascuno


Roma, 10 mattina.

Il Presidente della Federazione Italiana Giuoco del Calcio ha riunito ieri allo Stadio del Partito Nazionale Fascista i delegati delle Società di Divisione Nazionale B per discutere sulla formula del loro campionato come da precedente comunicazione. Il Presidente ha premesso che in mancanza di un accordo totale la formula esistente non avrebbe subito modifiche per l'anno prossimo; però per il campionato 1934-35 la Federazione, resasi conto delle gravi difficoltà economiche delle società di divisione nazionale B, avrebbe attuato di autorità una modifica basata sulle risultanze della discussione odierna.

Tutti i delegati che avevano ricevuto pieni poteri dalle rispettive società - ad eccezione di quelli del Grion di Pola che avevano poteri limitati e pertanto non impegnativi per la Federazione a norma dell'avviso di convocazione hanno espresso successivamente e dettagliatamente il loro parere sull'argomento.

I delegati delle società tutte, ad eccezione di quelli dello Spezia, di Viareggio, Perugia, Foggia, Grion e Messina, si sono dichiarati favorevoli ad una immediata modifica della formula vigente. La successiva ampia discussione, dopo i chiarimenti forniti dal Presidente, ha portato all'unanime accettazione di una proposta fatta agli intervenuti dall'ing. Barassi che ha raccolto e concretizzato i varii desiderata e le varie osservazioni.

La proposta approvata dalle società ed accettata dal Presidente è la seguente: in via di esperimento, per l'anno 1933-34, il campionato di divisione nazionale B verrà disputato su due gironi di tredici squadre ciascuno, formati colle seguenti società: le diciassette società che hanno portato a termine il campionato 1932-33, le tre società promosse dalla prima divisione, le altre sei società che hanno disputato le finali di prima divisione. In totale 26 società.

La divisione dei due gironi dovrà essere fatta con criterio verticale della penisola, tenendo presente anche la necessità di equilibrio di valori sportivi e l'onere derivato dai trasferimenti. Per il passaggio alla categoria superiore verrà formato un girone finale di sei squadre colle prime tre classificate di ogni girone. In linea normale le due prime classificate del girone finale saranno promosse. Nel caso però che per la preannunziata riduzione delle squadre di divisione nazionale A non venisse ammessa alla categoria superiore che una sola squadra, questa sarà la vincente del girone finale. Per effetto dell'annunziata riduzione delle squadre di divisione nazionale A, gli attuali gironi di tredici squadre ciascuno diventeranno, a cominciare dalla stagione 1934-35, di 14 squadre ciascuno.

Retrocederanno le squadre classificate agli ultimi due posti di ogni girone. Di conseguenza il Presidente, poiché l'attuale campionato di prima divisione prevede la promozione di sole tre squadre, anziché quattro come in effetti diverranno, stabilisce fin d'ora che il nuovo campionato di prima divisione venga formato su otto gironi anziché su nove, con girone finale di ampiezza sufficiente a garantire la sportività della competizione, allo scopo di designare le quattro squadre promuovende, venendo così anche ad esaudire i desideri delle società di prima divisione.

I delegati delle società hanno approfittato dell'occasione per esprimere il loro parere circa il mantenimento, l'abolizione o la riduzione della percentuale dovuta sull'incasso alla società ospitata. Il Presidente ha dato assicurazione di tener conto dei pareri espressi allorquando la questione, che non interessa esclusivamente le società di divisione nazionale B, sarà posta all'ordine del giorno del direttorio federale.

Esprimendo poi il suo compiacimento agli intervenuti per la serenità e la sportività con cui i varii argomento sono stati discussi, il Presidente ha in modo particolare ringraziato i rappresentanti delle minoranze che, compresi delle superiori necessità di tutta la categoria, non hanno insistito sulle loro pregiudiziali di carattere squisitamente sportivo.

La riunione che si era iniziata alle ore 10,30 ha avuto termine alle ore 13 ed i rappresentanti delle società si sono poi recati nel pomeriggio, in unione al Presidente, a visitare la Mostra della Rivoluzione Fascista.

12 dicembre 2020

Rassegna delle forze calcistiche alla vigilia dei campionati nazionali

articolo pubblicato su La Stampa del 16 settembre 1932 a pagina 4 a firma "N. M."

Il testo è stato riportato integralmente, senza alterazioni; eventuali errori di battitura sono pertanto da attribuire all'autore originale dell'articolo.

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Rassegna delle forze calcistiche alla vigilia dei campionati nazionali

Nei ranghi dei «cadetti» 

La preparazione delle squadre di Serie B ha ormai chiuso il suo ritmo. Le diciotto unità si accingono ad entrare ufficialmente in campo e ad iniziare quella lunga battaglia che è il Campionato. Nonostante le discussioni e le proposte sorte alla fine della stagione scorsa, la formula del torneo rimarrà ancora quella del Girone unico, che, se pure serba alle società un onere gravissimo, assicura, però, alla distanza, una selezione rigorosa delle forze e valorizza pertanto le unità qualitativamente migliori. Il fatto stesso che si è ritenuto conveniente mantenere intatti i criterii organizzativi degli anni scorsi, sta a dimostrare che la maggioranza delle squadre concorrenti preferisce pur sempre la fisionomia attuale del torneo e trova, in questa identità di formula, l'unica ragione di affinità del proprio campionato con quello della massima Divisione. Smembrare, come si era proposto, il Campionato in diversi gironi, vorrebbe dire senza dubbio eliminare gran parte dei mali che gravano ora sulle società: mali, è risaputo, essenzialmente di... cassetta; ma vi è da pensare che, se questa proposta fosse avanzata, alle diciotto unità del torneo le adesioni non fioccherebbero con l'entusiasmo che molti credono.

Chi scende e chi sale

Immutata la formula, avremo dunque in lotta anche quest'anno diciotto squadre rappresentanti un po' tutte le regioni della penisola, dal Piemonte alla Sicilia e alla Sardegna. Le compagini di nuova coscrizione sono cinque: due, Brescia e Modena, scese dalla Serie A, e tre salite dalla prima Divisione: Sampierdarenese, Messina e Grion di Pola. Le altre sedici appartengono al contingente dell'anno scorso e sono ormai tutte vecchie conoscenze: Atalanta, Cremonese, Comense, Cagliari, Verona, Pistoiese, Livorno, Monfalconese, Vigevanesi, Spezia, Novara, Legnano, Serenissima. Stabilire a priori quali di queste diciotto unità sono destinate alla promozione o alla retrocessione è un fatto che urta contro l'esperienza degli anni scorsi, nei quali abbiamo visto cadere in modo inatteso candidature ritenute granitiche alla vigilia e sorgere per compenso rivelazioni clamorose. Novità, tuttavia, i ranghi delle «diciotto» ne presentano a dovizia. Si può dire, anzi, che il gioco fra la domanda e l'offerta dei giocatori sia stato più animato in questo campionato che non in quello di Serie A. Quattro società, Livorno, Sampierdarenese, Brescia e Modena, più d'ogni altra, si sono radicalmente trasformate e si presentano con tutte le attrattive della novità. Le prime due hanno ingaggiato elementi di valore, mentre le altre due, retrocesse dalla massima Serie, hanno liquidato i migliori giocatori per sostituirli con dei giovani ricchi, se non altro, di entusiasmo. Il Livorno, cedute alcune riserve, ha messo assieme una rosa di acquisti che farebbe gola a qualsiasi società di Serie A: Volante, Bonivento, Aigotti, Dossena, Paolini e l'allenatore Lelovich figurano infatti nella lista, e quando si pensi che Lelovich, per fare un esempio, è stato sino a ieri il trainer ammirato del Bologna, non è difficile convincersi della serietà che anima i dirigenti labronici. L'innesto di Volante, oltre a risolvere il problema tecnico della squadra, costituisce il primo esempio... di coscrizione italo-americana della Serie B ed è senza dubbio una delle sorprese più gradite del Campionato. Aigotti comanderà verosimilmente l'attacco, il quale sarà integrato dal combattivo Bonivento. 

Trasformazioni radicali

Anche la Sampierdarenese ha seguito un po' le orme del Livorno. Salita dalla Prima Divisione, l'unità ligure ha abbracciato un programma di larghe vedute. Forse essa si accinge a realizzare quella che fu l'aspirazione inconfessata del Palermo: passare cioè nel giro di due stagioni dalla Prima Divisione alla Serie A; e non si può dire che i numeri le difettino per portare l'impresa a buon fine. Essa intanto ha trasformato di sana pianta la propria formazione collezionando i proprii elementi un po' in Serie A e un po' in Serie B. Barbieri, Galli, Azimonti, Lancioni, Bossi, Rebolino rappresentano il contingente qualitativamente migliore degli acquisti sampierdarenesi.

Brescia e Modena hanno smobilitato. Il Brescia ha ceduto Maffioli, Ranelli, Pasolini e tutta una schiera di giovani che Schoffer ha portato con sé a Siena. In compenso rientrano nella compagine delle «rondinelle» Bianchi, centro-attacco, Bonometti, terzino, mentre Mestroni, un giovane attaccante, e Patuzzi, contribuiranno a consolidare il gioco della linea d'offesa. L'unità lombarda conserva intatta la sua ferrea mediana, che è un po' la depositaria dello spirito combattivo della squadra: l'esperienza e il gioco stilisticamente pregevole di Scaltriti, Frisoni e Morselli basteranno senza dubbio ad animare i compagni di nuova coscrizione. 

Il Modena, ha ceduto Dugoni, Scaramelli, Policaro, Aimi, Todeschini e molti altri elementi e ha acquistato Piziolo II, Baldinotti e Archesso. La partenza del fulvo capitano è il colpo più serio per la squadra «gialla», in quanto Dugoni era per il Modena ciò che era ad esempio Caligaris per il Casale; ma non bisogna dramatizzare la situazione dei «canarini» poiché rimane l'impressione che la squadra, anche così trasformata, sia pur sempre all'altezza della propria situazione e del proprio gioco.

Compre e vendite

Altre squadre hanno tentato, sia pur con intenzioni più modeste, di animare il mercato di compra-vendita. I Vigevanesi, il Messina, la Serenissima, la  Comense e il Legnano appartengono a questo lotto di rincalzo. I Vigevanesi hanno venduto tutti i migliori elementi della scorsa stagione: Sala, Buscaglia, Aigotti, Azzimonti, Decarli, Balossino, ecc. e hanno acquistato per compenso un terzetto di giocatori valorosi, Carmignato, Fibbi e Gianelli. La Comense, che ha ingaggiato Baloncleri in qualità di allenatore, ha fatto man bassa nel vivaio «granata» del Torino, prelevandone Lorini, Nicolis e Franzoni: ha scritturato diversi altri giovani e Carrera, l'attaccante della Serenissima, cedendo però molti titolari della prima squadra, fra i quali, Biffi, Romano e Paride. La Serenissima ha venduto Carrera e ha acquistato Rossi, Gravisi, Cunico e un giovane centro-sostegno, Baccaglini, del quale si dice un mondo di bene. Il Legnano ha ingaggiato un terzetto di allievi dell'Ambrosiana, Rizzi, Negri, Canepa, coprendo così la partenza di Gruden, Alliatis, Gerola, ecc. Il Messina ha ceduto Cevenini III, il popolare «Zizì», e ha acquistato Calzolari, centro sostegno, Sternisa, centro attacco, Marchioro, terzino, Sassetti e Lumia, attaccanti.

Nelle altre squadre, invece, le novità sono poche: si tratta più che altro di cessioni per mantenere in equilibrio il bilancio finanziario, sempre restìo a raggiungere il pareggio fra entrate e uscite. Lo Spezia ha ceduto Santillo e Busdon, ma finora non ha fatto acquisti degni dì nota. Altrettanto dicasi del Cagliari, dal quale sono usciti Ostromann, Ossoinach e Bedini; della Pistoiese, che ha venduto Turchi e Gambino; dell'Atalanta che ha passato in « lista » Ceresoli e Bonometti spezzando cosi la sua ferrea difesa. La Monfalconese ha ceduto i soli Archesso e Blason della prima squadra ed è intenzionato di valorizzare vieppiù il proprio vivaio. La Cremonese vende Dalle Vedove, Sbalzarini e Ravani e pesca come al solito... nelle acque del Mantova; il Verona cede Busini, Patuzzi e Corsi; il Grion Pola non ha ancora svelato le proprie intenzioni e il Novara, infine, che ha ceduti Gamba, Galli, Roggia e Perucco, sta organizzando in questi giorni una squadra in gran parte nuova. 

N. M.

2 novembre 2020

Erberto Levi Landi: una breve biografia

di: Andrea Ridolfi Testori

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Erberto Landi in una foto
non datata
Tra le figure del giornalismo sportivo italiano degli anni '30 è degno di menzione Erberto Levi, che scrisse per testate quali La Gazzetta dello Sport, La Domenica Sportiva, Calcio Illustrato e Il Littoriale, e fu autore di diversi libretti monografici dedicati ai campioni del suo tempo, tra cui alcuni per la collana "I campioni del giorno" e una biografia di Virginio Rosetta (Viri: piccola storia di un grande atleta). Ma chi era Erberto Levi?

Levi nacque Giacobbe Erberto Minetto Levi il 9 ottobre 1908 a Savigliano, in provincia di Cuneo, da una famiglia ebrea. I suoi genitori erano Eugenio Levi (nato a Casale Monferrato il 14 novembre 1874 e deceduto il 22 maggio 1924) e Stella Foà (nata a Moncalvo il 22 ottobre 1880 e deceduta a New York City nel maggio 1973). I genitori si erano sposati il 22 gennaio 1906 a Moncalvo. Dopo la gioventù passata in Piemonte, Levi si stabilì a Milano per frequentarvi la Regia Università, presso la quale si laureò in giurisprudenza nel 1930. A Milano visse dapprima in via Carlo Tenca 29 e successivamente in via Camillo Hajech 12. Sentendosi più affine al mondo del giornalismo, e avendo mostrato un certo talento per la scrittura, Levi iniziò a collaborare con diverse pubblicazioni, raccontando una delle passioni più ardenti degli italiani: il calcio. Già a poco più di vent'anni era tra le firme della Gazzetta dello Sport. Parallelamente alla sua attività di pubblicista, Levi si era iscritto all'Università di Perugia, presso la quale conseguirà un'ulteriore laurea, stavolta in giornalismo, nel 1932.

Nel 1933 scrisse "Il campionato di calcio 1933-34", una guida completa alle squadre di Serie A e Serie B dell'epoca, ricca di foto e informazioni e scritta con il consueto stile elegante e scorrevole che caratterizzava Levi fin dagli inizi della sua carriera. Tra la fine del 1933 e l'estate del 1934 scrisse una serie di piccole biografie di alcuni campioni del suo tempo, tra cui Felice Placido Borel, Umberto Caligaris, Carlo Ceresoli e Nereo Rocco, tutte pubblicate nella collana "I campioni del giorno" edita dalla Gazzetta dello Sport. Nel 1935 uscì Viri: piccola storia di un grande atleta, una biografia del celebre calciatore Virginio Rosetta, pubblicata dall'Editrice Popolare Milanese.

Levi andava quindi affermandosi quale firma di vaglia del giornalismo sportivo italiano. La Storia però dovette in questo essergli nemica: il sempre più invasivo e spietato regime fascista stava diventando ancor più intollerante e totalitario. Nel 1938 vennero varate le leggi razziali, dando inizio alle terribili persecuzioni contro gli ebrei. Levi, che viveva da tempo a Milano, dovette scegliere tra rimanere in patria e vedersi privato dei suoi diritti, o emigrare all'estero e costruirsi una nuova vita. Scelse la seconda opzione, sicuramente portando dentro di sé il dolore di aver visto rivoltarglisi contro il suo stesso Paese, che tante opportunità e soddisfazioni gli aveva dato.

La foto che Levi allegò alla sua richiesta
di cittadinanza americana
Levi emigrò pertanto a Londra, e si stabilì nel quartiere di Wembley Park. Maturò però in lui il desiderio di mettersi in gioco in un palcoscenico ancor più grande, l'America. Il 26 maggio 1939 proprio da Londra si imbarcò sulla SS American Farmer, salpando alla volta di New York. Giunse in territorio americano il 5 giugno 1939. Nel dicembre dello stesso anno fu raggiunto dalla madre, Stella Foà vedova Levi; giunta negli Stati Uniti a bordo del noto transatlantico Conte di Savoia, la signora Stella andò ad abitare con il figlio al 929 di West End Avenue, nell'Upper West Side di Manhattan.

Negli Stati Uniti Levi iniziò a farsi strada nel mondo radiofonico, lavorando per numerose emittenti dello stato di New York tra cui WOV, WNCW, WBNX e WHOM, impegnandosi a diffondere lingua e cultura italiana sia attraverso la promozione di musica che suggerendo film italiani da trasmettere nelle televisioni americane. Dal 1943 al 1948 lavorò con la NBC, sempre nell'ambito dei programmi in lingua italiana. Levi fece presto richiesta di ottenere la cittadinanza americana, che gli venne concessa nel 1946: cambiò anche il suo nome in Erberto Levi Landi, e divenne conosciuto semplicemente come Erberto Landi.

Landi con Celentano all'Isola del Giglio
(Foto: Rivista Billboard)
Durante la sua carriera nel mondo della televisione, della radio e dello spettacolo, Landi si dedicò specialmente alla musica: nei teatri era particolarmente attivo nell'ambiente operistico (solo un paio di esempi: Luciano Virgili, Toni Arden), mentre per la musica leggera si occupò di introdurre al pubblico artisti che in Italia erano già molto noti: Orietta Berti, Peppino Di Capri, Domenico Modugno, Claudio Villa, Iva Zanicchi e altri. La Erberto Landi Advertising Co., la sua società, aveva sede sulla celebre 7th Avenue, nel cuore di Manhattan, dove Landi risiedeva.

I vari impegni di alto profilo di Landi lo resero una delle figure di spicco della comunità italo-americana della Grande Mela, grazie anche alla sua partecipazione in iniziative benefiche (si occupava di pubblicizzare la Italian Charities of America, un'associazione no profit). Nel 1962 fu nominato Cavaliere della Repubblica Italiana per i suoi risultati nella promozione della cultura italiana in America.

Landi morì nelle prime ore del 10 ottobre 1971 all'ospedale di St. Clare's, a Manhattan, dopo una breve malattia. Gli sopravvissero la moglie Lina e l'anziana madre Stella. Erberto Landi è sepolto nel cimitero Beth Olam a Brooklyn.

::: ENGLISH VERSION :::

Erberto Landi: a short biography

Erberto Levi was an important figure among Italian sports journalists of the 1930s. He wrote for several major sports newspapers and magazines, among which La Gazzetta dello Sport, La Domenica Sportiva, Calcio Illustrato and Il Littoriale, he authored some short biographical works on prominent footballers of his era, including some for the "I campioni del giorno" (Champions of the day) series, and a biography of Virginio Rosetta (titled Viri: piccola storia di un grande atleta). But who was Erberto Levi, or, as he was later known, Erberto Landi?

Levi was born Giacobbe Erberto Minetto Levi on October 9, 1908 in Savigliano, Province of Cuneo, from a family of long-standing Jewish heritage. His parents were Eugenio Levi (born in Casale Monferrato on November 14, 1874 and deceased on May 22, 1924) and Stella Foà (born in Moncalvo on October 22, 1880 and deceased in New York City in May 1973); they got married on January 22, 1906 in Moncalvo. After spending his youth in his native region of Piedmont, Levi moved to Milan, where he attended the local university. He graduated from Law school in 1930. He showed talent for writing and journalism, and he started to work for several newspapers and magazines; he wrote about football, one of the topics Italians are most passionate about, and at 20 he was already working with La Gazzetta dello Sport, the main sports newspaper in Italy. He had also enrolled at the University of Perugia, where he obtained a Journalism degree in 1932.

In 1933 he authored "Il campionato di calcio 1933-34", a detailed guide to the teams of Serie A and Serie B, the top two divisions of Italian football, complete with pictures and information about players and coaches and written in Levi's usual elegant and fluid writing style. Between the final months of 1933 and the summer of 1934, Levi wrote a series of short biographies of some contemporary footballers, among which Felice Placido Borel, Umberto Caligaris, Carlo Ceresoli and Nereo Rocco, all published by La Gazzetta dello Sport in the "I campioni del giorno" series. In 1935 his book Viri: piccola storia di un grande atleta ("Viri: the short story of a great athlete") was published by Editrice Popolare Milanese, a small Milan publisher: the book is a biography of prominent Italian international footballer Virginio Rosetta.

Levi was becoming one of the main names of Italian sports journalism: but History prevented him from pursuing this career. The Fascist regime was growing more ruthless, controlling and intolerant, and in 1938 the government promulgated the racial laws, starting years of persecution against Jewish people. Levi, who was living in Milan at the time, had to choose between staying in his homeland and see his rights taken away from him, or going abroad and reinvent his life and his career. He chose the latter option, feeling the pain of seeing his own country turning into an enemy after giving him the opportunity to write about his passions.

Levi initially emigrated to London, and briefly lived in the Wembley Park area. The desire of trying his luck on a bigger stage grew in him, and he decided to move to the United States. On May 26, 1939 he boarded SS American Farmer in London, heading to New York, where he arrived on June 5. In December his widowed mother, Stella Foà Levi joined him after travelling on board of Conte di Savoia, a famed ocean liner. Erberto and Stella lived together at 929 West End Avenue, in the Upper West Side of Manhattan.

In the US, Levi started to work in radio and television in New York City, and promoted Italian culture and the Italian language through several networks (WOV, WNCW, WBNX and WHOM). He chose the best Italian songs by famous Italian singers for radio broadcasting, and Italian movies to be aired on American television. He also worked for NBC from 1943 to 1948. He soon submitted a petition to obtain the American citizenship, and he became a US citizen in 1946. He also legally changed his name to Erberto Levi Landi, and was known to the public as Erberto Landi.

During his career in radio and television, Landi was especially committed to music: he promoted opera singers in theaters (among the artists he represented, Luciano Virgili and Toni Arden), and introduced to the American public several pop singers who were already famous in Italy (some examples: Orietta Berti, Peppino Di Capri, Domenico Modugno, Claudio Villa, Iva Zanicchi). The Erberto Landi Advertising Co., his company, had its office at 853 7th Ave., in the heart of Manhattan, where he also lived.

Landi's numerous initiatives made him an important figure among the Italian American community in New York City, and he also represented the Italian Charities of America as its publicity director. In 1962 the Italian government awarded him the title of Cavaliere (Knight), "for his work linking Italy and the United States in the field of arts", as written by the New York Daily News.

Landi died in the early hours of October 10, 1971 at St. Clare's Hospital in Manhattan, after fighting a brief illness. He was survived by his wife, Lina, and his elderly mother Stella (who was aged 91 at the time of his son's death). Erberto Landi is buried at Beth Olam Cemetery in Brooklyn, NY.

26 settembre 2020

Il campionato che non voleva finire: la Serie B 1967-68

di:
Andrea Ridolfi Testori

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315 giorni, e cioè 10 mesi e 11 giorni, dal 10 settembre 1967 al 21 luglio 1968. Questo il tempo necessario per portare a termine il campionato di Serie B 1967-68, il 4º più lungo nella storia della competizione. Il più lungo di sempre è stato il campionato 1946-47, che durò 343 giorni dal 22 settembre 1946 al 31 agosto 1947 (11 mesi, 9 giorni), lo stesso numero di giorni del campionato 2019-20, macchiato dalla lunga interruzione causata dalla pandemia da Covid-19 (11 mesi e 8 giorni tra il 23 agosto 2019 e il 31 luglio 2020). Il terzo campionato per lunghezza fu il campionato 1952-53, che di giorni ne durò 317. La stagione 1967-68 però si distingue dagli altri campionati sopracitati per un fattore determinante: non si è praticamente mai interrotta. Tutte le altre stagioni hanno avuto degli spareggi o dei recuperi giocati ben oltre la data di conclusione della stagione regolare, allungando pertanto, sulla carta, la durata del campionato. La stagione 1967-68 ha avuto invece la particolarità di essersi giocata continuativamente, con due spossanti e interminabili fasi di spareggi-salvezza che logorarono oltremodo le squadre costrette a parteciparvi: da una parte la pressione di salvarsi ed evitare la retrocessione, dall'altra la stanchezza per un torneo che sembrava non voler mai finire.

Andiamo pertanto a narrare la storia di questo campionato, davvero unico nel suo genere. Doveroso esporre dapprima gli antefatti: a livello strettamente sportivo la riforma del campionato di Serie A che aveva portato la massima serie a 16 squadre costringe la Serie B a un campionato a 21 squadre che ne aumenta la durata a 42 turni. Come in tutti i campionati che prevedano un numero dispari di partecipanti, in ciascuna giornata una squadra diversa osserva un turno di riposo. Per la stagione 1967-68 sono previste quattro retrocessioni, anziché le consuete tre, per fare in modo di riportare i partecipanti a 20 fin dalla stagione 1968-69. A livello sociale, l'Italia e il Mondo intero attraversano uno dei periodi storici più ricchi di cambiamenti, con il movimento sessantottino a infiammare le proteste studentesche e ad animare il risveglio delle coscienze. Le tensioni sociali si rifletteranno, come vedremo più avanti, anche negli stadi, e durante la stagione non mancheranno incidenti, intemperanze, aggressioni e invasioni di campo...

Grandi aspettative gravano sulle spalle di Genoa e Lazio, le cui tifoserie bramano uno spedito ritorno al palcoscenico di Serie A. Le retrocesse dalla A, oltre alla Lazio, sono Foggia, Lecco e Venezia, altre pretendenti alla vittoria del campionato. Dalla C sono salite Bari e Monza, altre due società dalla grande tradizione nel campionato "cadetto". La stampa indica il Palermo quale possibile sorpresa del campionato, mentre il Verona e il Catania sono tra le favorite.  La prima giornata si tiene il 10 settembre 1967. I primi a riposare sono i giocatori della Reggiana, che debutterà quindi nel turno seguente. Nelle partite inaugurali 7 pareggi su 10, una vittoria esterna (il Livorno a Reggio Calabria, con gol di Santon) e due vittorie in casa a opera di Modena (2-1 sul Genoa) e Padova (2-1 sul Bari). L'attaccante istriano Muiesan (questa la grafia corretta del suo cognome, nonostante sia quasi universalmente citato come Mujesan) del Bari fa già intravedere il proprio stato di forma segnando il gol del provvisorio 1-1: molte altre volte il suo nome verrà iscritto nel tabellino dei marcatori, e risulterà il capocannoniere del torneo.

Nelle prime giornate Livorno, Palermo e Pisa si pongono come inattese apripista, seguite a breve distanza da Padova, Perugia e Reggina. Da segnalare l'acceso derby Bari-Foggia 2-2 del 1º ottobre 1967 (4ª giornata), tanto agguerrito da far scrivere a Ivo Bocca del Corriere dello Sport nella sua cronaca alla partita: «Erano gambe o mazze ferrate? Calci al pallone o bombarde? Cariche o scontri di carri armati? Ad ogni contatto un colpo al cuore. Addio quella gamba! Povera testa! E invece una spugna di acqua in faccia, un piede tuffato nel secchio con la scarpa, qualche passo zoppicando e poi avanti come prima a pestare, a correre, a incornare più di prima.» Pisa-Perugia 2-1 del 29 ottobre si segnala come una delle gare più spettacolari del torneo.

Livorno-Monza: i giocatori circondano
lo spettatore che ha aggredito l'arbitro Sbardella
All'11ª giornata, il 19 novembre, il primo episodio che coinvolge le intemperanze del pubblico. Durante Livorno-Monza l'arbitro Sbardella di Roma fa ripetere un calcio di punizione in favore del Monza per il movimento in avanti di Nardoni, uno dei componenti della barriera livornese. Il secondo tentativo causa il gol del pareggio del Monza a opera di Strada. Da lì, si scatena la rabbia del pubblico. Racconta così Ulisse Cerri del Corriere dello Sport: «Sbardella è stato malmenato; tifosi infuriati hanno invaso il campo e successivamente sfondato una grande saracinesca dell'ingresso centrale; lo stadio ha subito gravissimi danni: porte e vetri in frantumi. C'è stata perfino una sassaiola contro una cabina radio [...] la stessa vettura della RAI che sostava fuori dallo stadio è stata rovesciata da alcuni sportivi infuriati. [...] mentre giocatori ed arbitro si stavano avviando al sottopassaggio, si è visto uno spettatore saltare indisturbato la rete di protezione e senza che nessuno se ne accorgesse arrivare all'arbitro e colpirlo con un pugno al viso [...].» I carabinieri intervengono e fermano l'invasore, Sbardella lo colpisce con dei calci, "vendicandosi" dell'aggressione subìta; l'allenatore del Monza Radice indirizza un gesto offensivo verso il pubblico. Gli eventi precipitano poi come descritto sopra.

La 13ª giornata è caratterizzata da forti polemiche sull'operato arbitrale (Il Corriere dello Sport addirittura titola "Arbitri al tritolo" e "Inferno a Lecco") e da un altro spiacevole episodio appunto a Lecco, in cui il portiere laziale Idilio Cei viene colpito da dei sassi lanciati in campo dal pubblico. Così viene descritto l'episodio: «[dopo l'espulsione di Carosi] nella mischia veniva coinvolto anche il medico sociale del Lecco; due spettatori riuscivano a scavalcare la rete di protezione e mentre il primo veniva immediatamente bloccato, l'altro raggiungeva Cei e lo colpiva con alcuni pugni al capo. [...] Il parapiglia durava circa 7' mentre in campo cominciavano a piovere sassi [...] Cei, che aveva ripreso il suo posto fra i pali, si accasciava poco dopo al suolo e chiedeva di essere sostituito. Abbandonava il campo con la testa fra le mani (il referto del medico annota: contusione alla regione parietale destra). Da quel momento il gioco era soltanto una rissa.» Nonostante parte della stampa sottolinei la necessità di assegnare la vittoria a tavolino alla Lazio, il Giudice Sportivo sarà di diverso avviso e il risultato di 1-1 sul campo sarà omologato.

Tornando a parlare di calcio giocato, il Palermo continua la sua marcia, seguito dal Pisa che può contare sui gol di Manservisi, Joan e Piaceri. La 17ª giornata si gioca il 31 dicembre 1967, chiudendo l'anno solare con il Palermo in testa alla classifica con 23 punti. I rosa-nero continuano a ottenere risultati positivi anche nella prima giornata giocata nell'anno 1968, battendo per 3-0 il Messina (che era rimasto in 9 uomini per le espulsioni di Benatti e Gonella), mentre il Verona continua a scalare posizioni con la vittoria in trasferta ottenuta a Lecco.

Alla 20ª giornata un altro avvenimento spiacevole. L'arbitro Picasso di Chiavari, rientrando negli spogliatoi dopo la fine del primo tempo, viene colpito da una bottiglietta lanciata dalle tribune dello stadio di Verona durante l'incontro Verona-Bari (terminato 1-1). Fortunatamente non ci sono conseguenze serie e il direttore di gara può concludere il suo arbitraggio. La 21ª giornata è caratterizzata da un episodio piuttosto raro: la partita tra Palermo e Foggia in programma in Sicilia viene rinviata per la scossa di terremoto avvertita il 25 gennaio a Palermo, pochi giorni dopo il forte terremoto del Belice. La prudenza consiglia di posticipare l'incontro a una data più sicura. Si laureano campioni di inverno Palermo e Pisa a 26 punti, seguite da Verona, Reggiana e Foggia. Problematica le situazioni del Messina, ultimo a 12 punti, e del Modena, penultimo a 13 lunghezze. Deludenti i campionati della Lazio e del Venezia, l'una dodicesima e l'altra diciassettesima alla fine del girone d'andata.

Lazio-Pisa 0-0, 16ª giornata:
uscita del portiere toscano
Annibale
La prima giornata di ritorno vede un nuovo successo del Palermo (2-0 al Perugia), mentre il Pisa viene fermato dal Catania (1-0): i siciliani passano pertanto al comando solitario della classifica con 28 punti e una gara ancora da recuperare. Nei turni seguenti il primato dei palermitani si rafforza, con Pisa, Foggia e Verona all'inseguimento. Nelle retrovie si complicano le posizioni del Messina e del Potenza, che rischiano di rimanere troppo indietro. Alla 27ª allo Stadio Flaminio durante Lazio-Livorno si susseguono incidenti in campo, con le espulsioni di Dolso (reazione violenta a un fallo di De Petrini) e Adorni (pugno a Gualtieri) dei bianco-celesti, e il lancio di oggetti dalle gradinate. Il Corriere dello Sport descrive così: «Il pubblico della curva nord ha minacciato una invasione al 13' della ripresa, bene arginata dai carabinieri. Sostenuto lancio di oggetti vari in campo fra cui numerosi ombrelli e tre palloni sequestrati dai tifosi sempre nella ripresa.» Il GS deciderà in seguito di assegnare la sconfitta a tavolino alla Lazio, che già aveva perso sul campo per 0-1.

Alla 30ª giornata il Palermo ha incrementato il suo vantaggio a 5 punti sul Pisa con una convincente vittoria per 3-0 sul Novara (doppietta di Bercellino II, peraltro contro la squadra di cui suo padre Teresio era stato una bandiera): seguono Verona e Foggia, mentre sono più defilate Livorno e Reggiana. Alla 31ª giornata emozionante 3-3 a Palermo tra i rosanero e il Monza, mentre la Reggiana vince 4-1 a Catania. La sfida d'alta classifica tra Verona e Pisa nella città scaligera vede la vittoria dei toscani grazie al gol di Piaceri. Al 32º turno (14 aprile) altra sassaiola, questa volta a Potenza: ne è vittima l'arbitro Barbaresco di Cormons, reo di essersi rifiutato di consultare il suo guardalinee su un gol in fuorigioco segnato da Gualazzini del Modena. Dopo due minuti passati sotto le pietre, Barbaresco giunge a più miti consigli, interpella il collaboratore e annulla il gol. Il Corriere dello Sport arriverà a dare addirittura 3 in pagella all'arbitro per il contegno tenuto durante questo episodio.

Alla 34ª giornata la battuta d'arresto del Palermo a Modena passa in secondo piano a causa di un altro episodio increscioso. Durante Reggina-Perugia a Reggio Calabria il giocatore perugino Luigi Polentes viene colpito alla fronte da una pietra mentre si trova all'altezza del sottopassaggio nei pressi delle curve. La Reggina contesta le dichiarazioni del centromediano e sostiene che l'abrasione riscontrata dai medici fosse derivante da un contrasto di gioco, e non da un sasso scagliato dai tifosi reggini. Polentes non rientrerà in campo e il Perugia disputerà l'intero secondo tempo in dieci: la partita finisce 1-1.

Nelle battute finali del campionato il Pisa torna a minacciare il primato del Palermo, portandosi a -2 alla 36ª giornata, ma alla 38ª i toscani perdono 2-1 a Monza mentre il Palermo osserva il turno di riposo, e perdono così la possibilità di raggiungere la capolista. Il Bari, trascinato dai gol del cannoniere Muiesan, recupera diverse posizioni e si porta al terzo posto.

Alla 39ª, il 2 giugno 1968, la tragedia più grande di questo campionato. Durante Verona-Lecco viene espulso Ranghino del Verona per fallo su Saltutti al 43' del primo tempo. L'arbitro Genel di Trieste è oggetto di pesanti contestazioni da parte del pubblico. Al fischio dell'intervallo c'è un tentativo di invasione: dalle tribune vengono lanciati vari oggetti. Uno di questi è una bottiglietta di vetro, i cui frammenti colpiscono il difensore Vinicio Facca, una vera e propria bandiera del Lecco, e lo feriscono in volto, e in modo grave all'occhio destro. Nonostante i tentativi di medicarlo all'ospedale di Borgo Trento a Verona, si renderà inevitabile la rimozione dell'occhio. Allo stadio intanto continuerà per diverse ore l'assedio dei tifosi all'ingresso, in attesa dell'uscita dell'arbitro. Facca sarà operato il 25 giugno dal professor Orzalesi a Milano, subendo l'asportazione del bulbo oculare, poiché rischiava di perdere anche l'uso dell'altro occhio: sarà costretto a ritirarsi dal calcio giocato per questo tragico episodio, una delle più nere pagine dello sport italiano.

Festeggiamenti alla Favorita per la
promozione del Palermo in Serie A
Alla 40ª il Palermo ottiene la matematica certezza della Serie A grazie alla vittoria per 1-0 sul Potenza: il gol-promozione è di Nova. Alla 41ª grandi festeggiamenti alla Favorita con relativa invasione di campo (dopo un'ulteriore vittoria, 2-0 al Catanzaro). Complicata la situazione nelle ultime posizioni. Spacciato da tempo il Potenza, e con il Novara messo peggio degli altri, un numeroso gruppo di squadre è racchiuso in un punto: alla penultima giornata il Venezia ne ha 34, mentre Genoa, Lecco, Messina e Perugia sono tutte a quota 35. Per definire la questione retrocessione è pertanto decisiva l'ultima giornata... o così parrebbe. Al 42º turno si nominano le altre due promosse in A, Verona e Pisa; ma è a fondo classifica che succede di tutto. Lo scontro diretto tra Genoa e Messina si conclude sullo 0-0; anche il Lecco (2-2 a Monza) e il Perugia (1-1 con il Bari) ottengono un punto ciascuno. Il Venezia vince in rimonta sul Modena (3-2 con gol decisivo di Lenzi a 11 minuti dalla fine) e si porta anch'esso a quota 36. Novara e Potenza sono già retrocesse: ma ci sono ben 5 squadre a pari punti. La Lega decide di organizzare un "Torneo salvezza" (detto anche "colossale spareggio" dai giornali), così strutturato: girone all'italiana, gare di sola andata a breve distanza l'una dall'altra in campo neutro. In caso di ulteriore parità, tra due o più squadre, in base al regolamento dovrà svolgersi ancora uno spareggio.

Inizia pertanto il "campionato supplementare", come viene definito dalla stampa sportiva: le sfide inaugurali sono disputate il 30 giugno: Messina-Perugia sul campo di Caserta, e Venezia-Genoa a Bergamo. Il Perugia supera agevolmente il Messina per 3-0 con doppietta di Mainardi, mentre il Genoa batte il Venezia per 2-0 (Brambilla e Petroni). Il turno seguente vede il debutto del Lecco, che pareggia a Brescia con il Venezia, mentre tra Perugia e Genoa è pareggio per 1-1. Nella terza giornata convincente successo del Genoa sul Messina per 3-0 nella partita giocata al Flaminio di Roma, mentre il Perugia supera il Lecco per 2-1. Alla quarta giornata il Lecco batte il Messina a Firenze (1-0, gol di Paganini), mentre il Venezia ottiene la sua prima vittoria con un secco 3-0 al Perugia. Nella quinta giornata si sviluppa però lo scenario più temuto: il Lecco batte il Genoa grazie ancora a Paganini, e il Venezia batte il già retrocesso Messina: quattro squadre raggiungono quindi quota 5 punti e sono... prime a parimerito. Il Messina, rimasto a 0, è quindi retrocesso in Serie C; ma le altre sono costrette a un ulteriore torneo per rimanere in Serie B.

L'autorete di Benatti durante Genoa-Messina,
nella prima fase degli spareggi
I giocatori si ribellano: Pasinato e Locatelli, rispettivamente capitani di Lecco e Genoa, chiedono... "pietà". Pasinato dichiara: «Qui stanno giocando sulla nostra pelle; i dirigenti non c'entrano. Se vogliono possono anche mandarci in serie C, ma non possiamo andare avanti di questo passo. È dallo scorso agosto che siamo impegnati ad allenarci e a giocare: non vogliamo arrivare all'esaurimento fisico e nervoso soltanto per salvarci della retrocessione» (Corriere dello Sport, 15 luglio). Locatelli viene descritto «così stanco da non sapere più intessere neanche un discorso».

Nonostante le proteste dei giocatori, logorati fisicamente e psicologicamente dagli interminabili spareggi, la Lega rimane ferma sulla sua posizione: come da regolamento, si deve proseguire. Gli appelli dei calciatori rimangono quindi inascoltati, e il 17 luglio, dopo soli tre giorni dalle ultime gare, si ritorna in campo. Il Lecco batte il Venezia per 3-0, mentre il Perugia sconfigge il Genoa con gol di Balestrieri e Montenovo. Alla seconda giornata il Genoa si riprende e supera il Venezia per 2-1 in rimonta, mentre Perugia e Lecco concludono il loro scontro a reti inviolate. Nell'ultima giornata si esaurisce la questione: è il Venezia il terzo retrocesso. Genoa e Lecco non si feriscono a vicenda e pareggiano 0-0; il Perugia invece batte il Venezia per 2-1 con un il decisivo rigore all'81' realizzato da Dugini e causato da un fallo di mano di Nanni che – forse sconvolto dalla stanchezza delle incessanti sfide – nel controllare un pallone innocuo lo tocca con le mani. Dugini tira alla sinistra di Bubacco e manda il Venezia in Serie C.

Si conclude così uno dei campionati più singolari della storia della Serie B e del calcio italiano in generale. Numerosissimi fatti lo hanno caratterizzato: le intemperanze del pubblico, gli inattesi risultati sul campo, gli spareggi interminabili e persino la tragedia di un calciatore costretto a interrompere la propria carriera e a perdere un occhio. Un campionato che riassume in sé l'alternanza di vicende che da sempre è la principale componente della serie B.

Il bilancio finale:

Promosse in Serie A: Palermo (campione), Verona e Pisa.
Retrocesse in Serie C: Novara e Potenza (al termine della stagione regolare), Messina (dopo il primo turno di spareggi), Venezia (dopo il secondo turno di spareggi).
Gol realizzati: 798 (767 durante il campionato, 31 durante gli spareggi).
Miglior attacco: Bari, 55 gol fatti (in 40 partite)
Peggior difesa: Potenza, 55 gol subiti (in 40 partite)
Capocannoniere: Lucio Muiesan (19 gol)
Giocatori più presenti: Roberto Derlin (Genoa), Giorgio Azzimonti e Giuseppe Meraviglia (Lecco), 46 presenze (39 durante il campionato regolare, 7 durante gli spareggi)