23 dicembre 2012

Le migliori traduzioni che io abbia mai letto


Nel post precedente ho scritto delle peggiori traduzioni che ho avuto la sventura di subire. Di seguito elenco invece le migliori che ho avuto la fortuna di godermi. Le lingue interessate sono inglese, tedesco, francese e portoghese.



7) Un ragazzo, di Nick Hornby, traduzione di Federica Pedrotti.

Traduzione precisa e pienamente rispettosa del ritmo sintattico dell'inglese di Hornby, con azzeccate scelte lessicali. Vado a memoria, ma direi zero errori.


6) Change, di Paul Watzlawick et al., traduzione di Massimo Ferretti.

Ferretti era un bravo poeta e romanziere: la sua traduzione del libro "Change", un volumetto di psicologia, è sorprendente per precisione espressiva, sense of humour e capacità di rendere in italiano alcune difficili espressioni tipiche dell'inglese. Per intenderci, non viene mai da chiedersi «ma come sarà l'originale inglese?», perché in italiano torna sempre tutto. Zero ambiguità, zero incertezze, di piacevole lettura.


5) Tipi psicologici, di Carl G. Jung, traduzione di Cesare L. Musatti e Luigi Aurigemma.

Oltre alla grande precisione terminologica, dovuta al fatto che i due traduttori erano anche psicanalisti, sorprende di questa traduzione l'eleganza e la nautralezza dello scritto, più propria a una opera letteraria che a una medico-scientifica. Ottimo lavoro in collaborazione dei due autori della traduzione, capaci di stare fedeli al testo tedesco sapendone mantenere lo stile, a tratti altamente letterario, e i contenuti.


4) Opinioni di un clown, di Heinrich Böll, traduzione di Amina Pandolfi.

Amina Pandolfi è stata un'abilissima traduttrice dal tedesco, capace di rendere alla perfezione il sentimento delle pagine che traduceva. Opinioni di un clown è un ottimo libro da leggere in italiano soprattutto grazie a lei. L'umorismo di Böll e le sue scelte lessicali e sintattiche sono state rispettate con grande perizia da Pandolfi, che ha saputo muoversi bene all'interno del tedesco di Böll, utilizzando l'italiano giusto per ogni situazione. Com'era del resto sua abitudine.


3) I fiori blu, di Raymond Queneau, traduzione di Italo Calvino.

Un esempio di sapiente traduzione che riformula e varia leggermente (per necessità) il testo originale senza perdite, e anzi riuscendo naturalissima: grazie al lavoro di Calvino sarebbe perfettamente plausibile che il testo di Queneau fosse stato scritto in italiano, tanto è scorrevole e divertente. Le battute fanno davvero ridere, come in francese (e in questo Calvino è stato certamente aiutato dalle sue doti di scrittore), sono sempre vivaci e mai scontate, anche se devono talvolta discostarsi dalla composizione letterale dell'originale per conservare la propria natura più intima, quella di vere e proprie perle umoristiche.


2)  L'anno della morte di Ricardo Reis, di José Saramago, traduzione di Rita Desti.

Rita Desti è una traduttrice straordinariamente capace. Lo dimostra con questa magistrale resa dell'ottimo libro di Saramago, in cui lo stile dello scrittore portoghese viene replicato e interpretato alla perfezione da Desti, forse la migliore traduttrice dal portoghese che abbiamo in Italia. Ancora una volta, l'eccellenza della traduzione deriva dalla sua completa aderenza al testo originale senza che vi sia mai l'impressione che si tratti di un libro tradotto. Quando un'opera tradotta sembra scritta direttamente nella lingua d'arrivo, è un ottimo lavoro del traduttore.


1) L'educazione sentimentale, di Gustave Flaubert, traduzione di Beniamino Dal Fabbro.

Beniamino Dal Fabbro è stato un acuto e profondo intellettuale veneto. Ha scritto numerose opere e ha tradotto alcuni grandi autori dal francese (Camus, Valéry, Proust, Baudelaire), e si è cimentato con Flaubert in due occasioni. Una di queste è la traduzione di L"'educazione sentimentale". Certo un libro non facile da tradurre, che Dal Fabbro ha però saputo interpretare nel modo giusto. L'elegante sintassi, le parole precise e calibrate, la struttura poetica dell'opera di Flaubert: Dal Fabbro ha considerato tutti questi elementi, e li ha resi nella sua traduzione, che rappresenta in modo esemplare come si possa rendere piena giustizia a un grande libro traducendolo con impegno e abilità. Ciò che si respira in questo libro è l'essenza stessa di Flaubert, e Dal Fabbro ci ha dato un testo italiano all'altezza dell'originale. Un regalo per cui dovremmo ringraziarlo.

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